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Il più antico documento in Italia in cui si indica con precisione l’esistenza di un provvedimento giuridico contro le streghe è riferito a Orta.
Si tratta del “Consilium” che Bartolo di Sassoferrato (1313-1357) inviò al vescovo di Novara Giovanni de Plotis e all’inquisitore di quella città, perplesso sulla pena da infliggere ad una donna di Orta arrestata e processata perchè accusata di stregoneria. Il rogo della presunta strega avvenne nel 1340.
Di certo non fu la prima strega ad essere perseguitata ma sicuramente la prima della quale si hanno alcune notizie documentate anche se non se ne conosce il nome e si riferisce a lei semplicemente come alla “strega di Orta“.
Domenico Brioschi ha detto:
Prima di tutto complimenti per il Blog, mi piace molto.
La storia della “strega di Orta” è molto poco documentata. Il rogo (se ci fu, perchè fino a quell’epoca i roghi erano ancora “riservati” più agli eretici che alle streghe) avrebbe dovuto tenersi a Novara.
Gli Statuti della Riviera riservano l’Alta Giustizia al Vescovo e quindi tutti i reati che comportano la pena di morte avrebbero dovuto passare a Novara e, in caso di condanna, la stessa sarebbe stata eseguita a cura dell’Amministrazione Comunale Novarese e a spese della Curia, come abbondantemente documentato (Archivi della Curia e del Comune di Novara).
Nel caso della presunta strega l’istruttoria e l’accertamento dei fatti avrebbero dovuto essere gestiti o da un inviato del Vescovo o da un Inquisitore su esplicita richiesta del Vescovo stesso (in quanto titolare del Feudo). Se rogo ci fu, molto probabilmente non fu a Orta, ma a Novara (sede di Inquisitore), città che nei secoli seguenti si distinse per fervore nella “caccia alle streghe”.
Luisella ha detto:
Complimenti per il blog, ma vorrei segnalare che sabato 21 agosto ad Ameno, patria del Sinistrari, durante un convegno Battista Beccaria, storico della chiesa del novarese, ha smentito l’esistenza della strega di Orta.
storialakeorta ha detto:
Sì è vero, ero presente anch’io ad Ameno sabato 21. Inizialmente avevo appreso la notizia della strega di Orta proprio da un articolo del Beccaria “Inquisizione e stregoneria a Novara tra Cinque e Seicento” pubblicato nel testo “Una terra tra due fiumi, la provincia di Novara nella storia”. Ora attendiamo l’uscita dei suoi nuovi interessanti studi in merito.
Luisella ha detto:
Mi scusi, ma lei pensa dunque che non sia vero quello che ha detto? E’ la prima volta che seguo una sua conferenza e certo l’ho trovata molto “vivace” e anticonformista, ma quello che ha spiegato riguardo al latino del 300 diverso da quello del 500 sembra una buona prova per definire falso il documento inerente la strega di Orta. Anche per quelle di Sambughetto ha detto che non esistono prove di processi.
Sarebbe interessante che qualcuno replicasse, facendo così rimangono solo le due “scuole di pensiero” e noi poveri mortali in mezzo…